Genova Magica spettri demoni e altri misteri - Autore Mago Alex - Editore De Ferrari . ghost tour

GENOVA LA CAPITALE DEL REGNO DI SATANA?

(Luoghi d’incontro magico)

 

Per secoli Torino ha detenuto il titolo della città più magica e misteriosa d’Italia, ma ultimamente sembrerebbe che Genova si impegni energicamente per strapparle il primato.

Infatti le tracce sataniche si sono decuplicate nel capoluogo ligure, lasciando sempre più spavento e casi irrisolti. Che i satanisti torinesi abbiano scelto Genova perché crocevia di fluidi energetici o perché il clima della "Superba" ben si confà al principe delle tenebre? In ogni caso cerchiamo di analizzare le situazioni, ripercorrendo quelle tappe che negli ultimi anni sono stati i santuari di tali nere cerimonie. Iniziamo col classificare le stesse sette che operano in città ed i loro territori. I gruppi che abbiamo individuato sono:Il Sacro Cerchio dell’Alba Dorata, che si ispira al celebre Alastair Crowley. Capeggiati dal Gran Sacerdote, il supremo Astarot, conosciuto anche per un suo intervento nel 1993 al Maurizio Costanzo Show e per le numerose interviste rilasciate. Nulla ci è dato sapere di questo personaggio, a parte una voce secondo cui, sotto la tonaca talare, si celerebbero le sembianze di un quotato architetto della Genova Vip. Il territorio in cui opera la sua setta è la Valpolcevera, ma talvolta ci sono stati "sconfinamenti" fin verso Castelletto, dove in una villa privata si celebrano riti d’iniziazione. Un’altra setta si inspira la culto di Anton La Vey. La chiesa satanica unificata è restia a rilasciare interviste, per cui le loro azioni sono avvolte da una fitta nebbia. Si sa soltanto che agiscono al Ponente, e si dice inoltre che parecchi stimati medici vi aderiscano. Se il Ponente è ben servito, non lo è da meno il Levante, dove troviamo i temibili Seguaci d’Asmodeo e La Dimora Maledetta. I loro luoghi preferiti di ritrovo sono i Monte Fasce e Moro, e la zona delle Ferriere, sopra Recco.Più riservati, ma non meno pericolosi, sono quelli della Confraternita dell’Unicorno, inspirati al culto Luciferiano, ad insindacabile giudizio dei veri esperti, ma anche i più ermetici della città. Osserviamo le tracce lasciate da codesti movimenti e cerchiamo di capire il perché di certi "convegni" in ville diroccate o in lande desolate. Prima di tutto precisiamo che i vari ritrovamenti fanno pensare appunto a messe nere e non ai sabba. Per chi non lo sapesse, i sabba sono cerimonie che hanno origini nei culti pagani politeisti e che generalmente servono quale ringraziamento per una particolare divinità o per propiziarsi l’abbondanza e la fertilità. La messa nera invece è una sorta di cerimonia atta a profanare la ritualistica del credo cattolico. Dunque lo scopo di queste pratiche è osannare il demonio, affinché egli conceda i suoi favori ai servi devoti.Esiste una connessione logica tra i vari ritrovamenti della Valpolcevera o, almeno, noi abbiamo avanzato un’ipotesi: per ogni cosa beatificata n’esiste una diabolica, così come la notte segue il giorno. Anche gli adoratori di Satana collocano i loro templi nei pressi dei luoghi santi, per poterne in tal modo contrastare gli influssi. Tutti ricorderete l’ex Grand Hotel dei Piani di Praglia, dove la notte tra il 6 ed il 7 luglio del 1992 si celebrò la messa nera in onore di Lilith, l’oscura signora degli inferi. I Carabinieri di Campomorone trovarono nella costruzione un’altare disseminato di elementi assai particolari, come un paio di slip femminili ( probabilmente porta ostie...), cerchi di sale e zolfo, candele rosse e nere ( indispensabili per i riti luciferini), nonché il fatidico numero 666, il simbolo della bestia dell’Apocalisse. Ma le raccapriccianti sorprese non erano finite, nel salone sottostante fu rinvenuto un cerchio, composto da nove lumi da cimitero, probabilmente uno per ogni partecipante alla messa; al centro del cerchio, un croce di legno rovesciata, evidentemente simbolo dell’anti Cristo. Le indagini non approdarono a nulla, gli stessi abitanti della zona, indignati per l’accaduto, rimasero impotenti di fronte a tanta ostentazione di diavoleria. Noi ci domandiamo quale potesse essere lo scopo dell’eseguire un rito così curato nei dettagli in un luogo tanto inospitale e non possiamo fare a meno di ricordare che la legge non punisce le messe nere, là dove non vengano commessi abusi, mentre la violazione di domicilio è chiaramente considerata reato. Due le possibili risposte: la prima è che i Piani di Praglia sono situati in faccia al Santuario della Madonna della Guardia (come del resto quasi tutte le aree profanate in Valpolcevera, ma su questo ci torneremo): la seconda è quella che salta agli occhi in un’intervista rilasciata da un satanista alla già citata giornalista Monica di Carlo e, che appare sul Corriere Mercantile del 5 Maggio 1992. Alla domanda: " Eseguite cerimonie sataniche a Genova?". Il tizio rispose: " Certamente. Ma i veri luoghi mai verranno rivelati ad occhi profani e quelli che voi conoscete sono come gli specchietti per le allodole". Questo ci fa giungere alla conclusione che lo scopo sia un altro. Ma sentite quest’altra domanda e, la risposta che ne seguì: " Come raccogliete nuovi adepti?". "Chi veramente lo vuole ci trova". Senza allontanarci dalla Valpolcevera troviamo, in località Pietralavezzara, un vecchio castello che domina sullo sfondo di una piccola cava di pietra. Anche questa costruzione diroccata viene visitata, durante certe notti, dell’anno da gruppi che si riuniscono all’insegna del demonio, per compiervi i loro abominevoli cerimoniali. Nel marzo 1990, nel fitto Bosco del Boia , era stato ritrovato un cadavere che ancora oggi è rimasto privo di identità e al quale gli esecutori avevano asportato la lingua. Vi fu naturalmente chi parlò di un sacrificio nero. Nella vicina località Baracche, in un vecchio asilo ora abbandonato, sono stati visti entrare individui incappucciati che si dice partecipassero ad un vero party mondano demoniaco. Né mancarono i ritrovamenti di zampe di gallina, su un altare sommario e scritte inneggianti al Caprone, fatte con la vernice rossa. Questo episodio in particolare ci fece pensare ad uno scherzo di qualche sciocco, infatti è risaputo dagli esperti che le zampe di gallina non servono assolutamente per le messe nere, bensì vengono sovente adoperate per alcuni riti di magia nera di matrice caraibica. I satanisti fai-da-te dovrebbero documentarsi meglio. Nel vicino cimitero di Longasco furono rinvenute tracce che denunciavano messe nere e ciò ci fece azzardare un conclusione. Prendendo una cartina della zona ed unendo con delle linee i tre punti maledetti, si otteneva un triangolo al cui centro si trova la località Isoverde. Esiste un rituale cattolico che viene denominato " egregoro positivo " e consiste in una energia benefica che scaturisce dalla celebrazione di tre messe a condizione che siano celebrate nei tre angoli di un triangolo al cui centro sia collocata la dimora dove vive la persona da benedire. Quindi le ipotesi sono sempre due: i satanisti potrebbero aver chiesto dei benefici celebrando un egregoro nero, o triangolo diabolico. Contemporaneamente creavano un polo negativo da contrapporre al benefico Santuario della Madonna. Ma le sorprese continuano. Nel capitolo dedicato alle case infestate vi avevo parlato della villa patrizia di Cesino ( villa P.), dove si ode un suono disperato di un pianoforte. Ebbene tra il 1992 e il 1995 la villa fu oltraggiata anche da cerimonie sataniche ma quelle volte gli adepti non si limitarono ad accendere qualche candela e a fare qualche invocazione; si spinsero perfino a profanare le cripte contenute nella cappella privata, facendo scempio dei cadaveri e delle reliquie. Tutto questo in nome di Satana. Chi avrebbe pensato che la nostra Valpolcevera celasse tanti pesanti segreti. Si racconta che nella Villa Serra di Comago, nei pressi di Manesseno, i cultori del demonio si riunissero prima dei lavori di ristrutturazione e che nel parco celebrassero i loro sabba. Nel giugno 1993 scomparvero dallo stagno due meravigliosi esemplari di cigni neri ( come risulta dall’articolo apparso sul SECOLO XIX del 4/6/1993, firmato Luca Arnaù). Tra le varie ipotesi si pensò che gli animali fossero stati rapiti da un gruppo di satanisti in quanto sacri alla dea babilonese Ishtar, che viene spesso identificata anche in Lilith, la regina della notte. Come se non bastassero i satanisti in questa verdeggiante valle vi approdano anche le macumbere con i loro riti brasiliani dedicati agli Orixas o santi! Difatti nelle vicinanze del ponte di Orero, presso Pedemonte, vennero ritrovati alcuni degli oggetti tipici utilizzati nei rituali in onore di Exu e Pompagira, due divinità del Pantheon brasiliano. Exu è una figura simile al nostro Satana mentre Pompagira è una rappresentazione di Maria Maddalena, protettrice del sesso e dell’amore. A fornire spiegazioni sull’accaduto furono il sottoscritto Mago Alex e il prof. Guerci della locale università, antropologo ( vedi il Lavoro del 22/6/1993, l’articolo è firmato Chiara Firpo ). Un’anno novanta, dunque all’insegna del satanismo. Altre tracce furono trovate anche nella Villa Rosa di Pegli e nella villa in Via Cervetto a Cornigliano. Nei pressi del cimitero sotto Cartagenova a Molassana, furono avvistati satanisti che in un prato, muniti di tizzoni ardenti, evocavano il signore delle mosche Belzebù, tutti incappucciati. Per non parlare poi dei ritrovamenti nei bunker di Monte Moro, dove fu gettato il corpo decapitato di un pastore tedesco. Un giornalista , in una delle sue inchieste, trovò all’interno del bunker anche uno squallido altare con una testa di capra troneggiante al centro. Anche qui si può notare che, mentre sul Monte Fasce c’è chi ebbe la visione della S.S. Vergine, proprio a fianco, sul suddetto Monte Moro, c’è chi non disdegna di evocare il demonio. Recentemente ( marzo-aprile 1994), furono ritrovati in Salita della Misericordia, una stradetta che da Via S. Vincenzo porta a Via Carcassi ( vie alquanto negative), elementi che si suppose fossero tracce sataniche. Fu il presidente del C.D.C. di Portoria a dare l’allarme, preoccupato della situazione. Personalmente resto dell’idea che quattro candele e tre zampe di gallina non facciano una messa nera. Voi potete raccontare questi fatti agli amici, durante un temporale notturno in una casa isolata. Vi garantisco l’effetto.

 

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